GELATOWALL. Il futuro della gelateria diventa smart.

Dall’intuizione del design come strumento di rivoluzione universale e rispettosa dell’individuo alla realizzazione di un prodotto che sovverte le concezioni tradizionali di spazio e realtà per costruire un mondo nuovo attorno a sé. Il designer Simone Micheli ci racconta l’essenza e la funzione dell’ultima rivoluzione nel mondo del gelato nata in casa Ciam, e frutto di una collaborazione che vede dialogare avanguardia tecnologica e progettuale in una visione che immagina il futuro per trasformarlo in presente.

Da dove nasce l’intuizione di GelatoWall e che importanza ha il design nell’interpretazione della realtà?

To design significa progettare, pro-gettare, gettare avanti. Dal latino projectum, costruire per arrivare nel futuro, immaginare strade comode per raggiungerlo. Per rendere migliori le esistenze di ogni essere umano, più confortevoli, più belle, più semplici. Più rispettose e responsabili dell’ambiente in cui viviamo ogni giorno. Il design, quindi, come strumento dell’individuo per modellare il mondo attorno e cogliere, conoscere, comprendere la realtà. Il design come lente colorata attraverso cui percepire ciò che c’è al di fuori di noi. Come traccia, segno, manifesto della capacità del “fare” umana. Simbolo di epoche che si evolvono. GelatoWall, la gelateria verticale nata dall’incontro con CIAM, prende forma da questa percezione dell’universo. Nasce dall’intuizione secondo cui ogni opera è manifestazione del pensiero, storicamente determinato, socialmente influenzato, ma teso a squarciare la banalità del presente per aprire nelle menti provocatori spaccati di futuro possibile.

Quali sono gli aspetti alla base della sua collaborazione con CIAM?

Innovazione, avanguardia tecnologica e progettuale. Estrema attenzione alle esigenze del fruitore, l’essere umano, che non è uno standard da raggiungere ma una persona da rispettare. I focus specifici su queste tematiche, alla base di GelatoWall, prendono forma proprio dall’incontro con CIAM, azienda leader nel settore Ho.Re.Ca, che unisce design e tecnologia per dare forma a progetti inaspettati, capaci di rivoluzionare le risposte ai bisogni dei fruitori. Dalla commistione delle nostre visioni, dall’incontro tra il know-how di CIAM e la mia concezione progettuale hanno preso vita illuminati pensieri e brillanti concretizzazioni di sogni a cui abbiamo dato una forma grazie a GelatoWall.

Da che cosa dipende la scelta di un design verticale?

Tradurre in semplicità di approccio la complessità del nostro tempo iper-frenetico, e a tratti estenuante, rappresenta il fil rouge che anima il mio fare progettuale e costituisce anche la base ideologica che ha dato vita a GelatoWall. In particolare, mi ha spinto a immaginare ambiti volumetrici ridotti e rivoluzionari, abili nel sovvertire le concezioni tradizionali di realtà. Per invitare la mente a esplorare l’ignoto, a non fermarsi, ad avere il coraggio di osare e scoprire. Dare vita a una vetrina verticale ha significato modificare il volto umano della gelateria portando al centro l’idea di spazio non come mera estensione, ma come dimensione dell’universo che, insieme al tempo, costituisce il palco sul quale si svolgono i fenomeni fisici. In questo modo, salvare lo spazio significa diminuire lo speco di superfici e di materia, favorire la dimensione ideale della realtà, quella filosofica, concettuale, indispensabile per immaginare il futuro e provare a trasformalo in presente.

Qual è la vera rivoluzione di GelatoWall?

GelatoWall è un murale a temperatura negativa, un’opera dalle caratteristiche uniche, pensata per racchiudere in un unico elemento tutto il suo universo innovativo e interattivo. Superare la frammentazione delle conoscenze, dare vita a un organismo univoco, altamente distintivo, riconoscibile, in cui ogni componente assume un ruolo che deriva anche dalle connessioni in grado di stabilire con l’Altro. Le barriere saltano sia nella definizione delle forme pulite e integrate, sia nei confronti del cliente che diventa il centro di un’esperienza nuova, plasmata sui suoi desiderata, immersiva perché i concetti di mondo virtuale e terreno si combinano. L’operatore è libero da ogni possibile disturbo nella preparazione del gelato, spinto a interagire con il cliente, a comprendere in un istante i suoi bisogni, senza filtri.

Quanta importanza ha la tecnologia nello sviluppo di un prodotto come questo?

Un approccio semplice, diretto, immediato è anche il cuore dell’innovazione tecnologica che plasma GelatoWall. L’automazione dei servizi tende verso un concetto di funzionalità assoluta che, però, non è pura ma diventa commistione di contenuto e forma, sintesi hegeliana che oltrepassa la somma delle parti e fonda nuovi concetti. Favorisce le possibilità di azione dell’operatore che muovendosi, grazie al rilevamento laser, attiva l’apertura degli sportelloni coibentati. Dalla Centralina Touch Pro alla cassa automatica, tutto è ordinato, immaginato per facilitare l’esecuzione, e impattare il meno possibile sull’ambiente.

Qual è secondo lei la grande novità che ci porterà il futuro?

Le scelte che fino a poco fa erano basate soltanto sulla percezione del momento, oggi diventano interattive, abili nel generare un’esperienza a 360° per il cliente, che diventa totalizzate e in grado di trasformarsi in ricordo nella mente della persona. Un’esperienza capace di attivare la sensorialità completa, e a volte perduta dell’uomo. Credo che la risposta alla sua domanda sia proprio la fusione tra virtuale e reale, uno degli aspetti che sta sempre più dando vita a un nuovo significato di mondo, in ogni campo di conoscenza e azione umana. Una percezione delle cose che incentiva l’ignoto, l’inconscio, il non esplicitamente detto. In cui le componenti si integrano e connettono. Con GelatoWall anche il futuro della gelateria diventa smart. Cioè intelligente, capace di cogliere, percepire e soddisfare i desideri dell’essere umano, superando la passiva esecuzione.